Vangelo del giorno: 4 luglio

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Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6)



In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Medita:

 Il testo parla di “sapienza”, proprio perché la sapienza è una delle cose più apprezzate nel mondo biblico. La saggezza non si impara, non si insegna, si vive e si trasmette come esperienza di vita. Nel Vangelo di Marco questo è un momento che mette in crisi la vita di Gesù con il suo popolo, perché ne rivela “la mancanza di fede”. Non fa miracoli, dice il testo di Marco, perché anche se lo facesse non ci crederebbero. Senza fede, il regno da lui predicato non può essere sperimentato. Nella narrazione evangelica questo è uno dei momenti di crisi in Galilea. Per questo il Vangelo di oggi non è semplicemente un testo che narra il passaggio di Gesù attraverso la sua città, dove era cresciuto. Nazareth, come anche in Luca, non rappresenta solo il popolo della sua infanzia: è l’intero popolo di Israele che non ascoltava un profeta da molto tempo, da secoli.

È ancora figlio del falegname e di Maria, ma ha lo spirito dei profeti. Infatti i profeti vengono chiamati tra la gente semplice, vengono strappati dalle loro case, dai loro normali mestieri e improvvisamente vedono che la loro vita deve prendere un’altra strada. La sua gente, quella più vicina, a volte non li riconosce nemmeno. Per loro tutto è cambiato al punto che la missione per la quale vengono scelti è la più difficile che si possa immaginare. È vero che vedere in Gesù solo un popolare taumaturgo ed esorcista è e continuerà ad essere uno dei temi più dibattuti sul Gesù storico; probabilmente ci sono stati degli eccessi nel presentare questo aspetto dei vangeli, perché è una questione che richiede attenzione. Egli è piuttosto il profeta del regno di Dio che raggiunge il popolo che lo desiderava. In questo Gesù, come profeta, stava rischiando la vita come i profeti dell’Antico Testamento.

Prega:

Ringrazio Dio per la sua compagnia, per i suoi insegnamenti, per la sua forza …

Termino recitando il Padre Nostro o un’altra preghiera spontanea.

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