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Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 31-37)
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
Medita:
Oggi la Chiesa celebra la solennità del Sacro Cuore di Gesù. In questo giorno ci invita a penetrare, ad approfondire il mistero dell’amore di Gesù. Ci sono verità semplici, che vengono colte in pieno con un solo sguardo, a colpo d’occhio. Altri sono come pietre preziose, rubini o diamanti, che sono tante sfaccettature, tante facce. La festa che celebriamo oggi, il Sacro Cuore di Gesù, mette al centro una di quelle verità che si possono vedere da diversi punti di vista: la verità, la realtà dell’amore senza misura, infinito, da Dio agli uomini. Quando parliamo di amore senza misura intendiamo che è incommensurabile, e quindi incomprensibile. Ci supera completamente. Quando ci sembra che stiamo esaurendo la comprensione di quella verità, nuove preziose vene di una miniera inesplorata appaiono davanti ai nostri occhi.
Se riflettiamo sull’amore di Dio per gli uomini, possiamo forse scoprire qualcosa della sua grandezza e bellezza, ma non è sufficiente per spingerci a gratitudine e lode smisurate. L’amore di Dio è così lontano dalla nostra comprensione! Come dice san Paolo nella lettera ai Romani, si può trovare qualcuno disposto a morire per un amico o per un giusto; ma dare la vita per colui che è nostro nemico e che tante volte ci ha offeso molto gravemente!
Conoscere più da vicino l’altezza, la larghezza e la profondità del cuore di Gesù ci fa avvicinare a lui con maggiore fiducia, facilita una preghiera amichevole, calorosa, sincera. Il dialogo, conversazione tra due persone che si amano, è riposo per l’anima, forza nei momenti di fatica, allevia il nostro dolore e la nostra sofferenza, è causa di gioia e serenità.
Non smettiamo di riservare qualche minuto al giorno a quel dialogo calmo, pacato, fiducioso con il Signore. Gesù stesso, leggiamo nel Vangelo, ha cercato di trovare i momenti per avere un colloquio familiare con i suoi discepoli, magari dopo qualche giorno di intensa predicazione, o al termine della faticosa fatica della pesca.
Conoscendo l’amore che Due ha per noi, sarà più facile per noi aprire i nostri cuori, far partecipare Gesù alle nostre preoccupazioni, alle nostre speranze e sogni, ai nostri interessi e progetti; Sarà più facile chiedere perdono per le nostre colpe, senza sentirci umiliate da esse e prive di speranza.
Ringraziamo Dio per il dono del suo amore infinito. È logico che la misura della gratitudine sia determinata dalla grandezza della grazia ricevuta. Percepire con maggiore chiarezza l’altezza, l’ampiezza e la profondità dell’amore di Dio ci porterà a fare della nostra vita un continuo canto di ringraziamento. L’amore di Dio ci circonda e ci penetra, si rende visibile in innumerevoli dettagli durante tutta la giornata. Non smettiamo di essere grati quando li riconosciamo.
Prega:
Ringrazio Dio per la sua compagnia, per i suoi insegnamenti, per la sua forza …
Termino recitando il Padre Nostro o un’altra preghiera spontanea.
 
			




